Denuncia Unica Edile: caratteristiche e novità

Il giorno 8 ottobre 2025 sono stati firmati nuovi accordi dalle Parti sociali dell’edilizia, che prevedono importanti novità nel settore, soprattutto in tema di gestione amministrativa, welfare dei lavoratori e contribuzione del settore.
Alcuni cambiamenti riguardano proprio la Denuncia Unica Edile (DUE), in quanto è stato approvato il nuovo documento tecnico che tutte le Casse Edili ed Edilcasse dovranno adottare per quanto concerne, per esempio, la nuova trasferta nazionale e la denuncia di cantiere.
Ad annunciare le novità è proprio ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, che patrocina anche i percorsi formativi di Dirextra Alta Formazione nell’ambito degli appalti e dei contratti pubblici, consentendo a professionisti, dipendenti di PA e imprese di mantenersi aggiornati e al passo con i cambiamenti del settore.
In questo articolo andremo ad esplorare nel dettaglio in cosa consiste la Denuncia Unica Edile, quali sono i principali aggiornamenti e le altre novità previste nell’edilizia dai nuovi accordi firmati.
Denuncia Unica Edile (DUE): di cosa si tratta
La Denuncia Unica Edile (DUE) è un modello telematico pensato per uniformare e semplificare la rendicontazione mensile delle imprese edili verso le Casse Edili e le Edilcasse relative ai cantieri e ai lavoratori impiegati.
In sostanza, sostituisce la denuncia per cantiere multipla attuale, raccogliendo in un’unica dichiarazione i dati essenziali: il cantiere (o anche un “cantiere generico” nelle condizioni consentite), le ore lavorate, il contratto applicato, elementi retributivi e altre informazioni obbligatorie. L’impresa interessata (artigiana, industriale o cooperativa che opera nel settore edile) è la protagonista che lo presenta, attraverso la Cassa Edile di riferimento; è un adempimento che coinvolge tutti gli attori del sistema bilaterale edile.
L’obiettivo della DUE è da un lato promuovere trasparenza, regolarità contributiva e lotta alle sotto-denunce, contrastando fenomeni di dumping contrattuale e irregolarità; dall’altro semplificare gli adempimenti amministrativi, riducendo la frammentazione delle denunce e creando coerenza procedurale tra le diverse Casse Edili.
È uno strumento che nasce dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dell’edilizia e dagli accordi dell'8 ottobre 2025, che approvano il documento tecnico cui le Casse Edili dovranno attenersi. La DUE diventa quindi un punto di svolta per il settore, perché facilita il controllo, incentiva comportamenti corretti e aiuta il sistema ad essere più coerente e moderno.
Quali sono, tuttavia, i cambiamenti che contiene il documento rispetto agli accordi precedenti, i quali peraltro dovranno essere applicati dalle imprese a partire dal 1° ottobre 2025? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Le principali novità previste sulla Denuncia Unica Edile
Come abbiamo anticipato, con l’accordo nazionale dell’8 ottobre 2025, le Parti sociali dell’edilizia, tra cui ANCE, cooperative, associazioni artigiane e le sigle sindacali, hanno dato nuovo impulso alla Denuncia Unica Edile, approvando un documento tecnico uniforme a cui tutte le Casse Edili e Edilcasse dovranno adeguarsi quando verrà attivato il sistema informatico nazionale.
Una delle novità più attese riguarda il cantiere generico. Pur preservando l’obbligo della denuncia per singolo cantiere, l’accordo stabilisce che un’impresa potrà utilizzare questa modalità semplificata solo se ricorrono tre condizioni contemporanee:
- Il lavoro privato non deve essere soggetto a verifica di congruità;
- La massa salari denunciata non può superare 7.000 € al mese;
- Deve esserci almeno un altro cantiere specificamente individuato con almeno un lavoratore. Inoltre, il modello di cantiere generico non sarà applicabile alle opere connesse al DL 189/2016, cioè agli interventi di ricostruzione post-sisma.
È stata anche prevista la costituzione di un'anagrafica degli impiegati presso la CNCE, funzionale alla gestione della sanità integrativa e della previdenza complementare per gli impiegati. Tale anagrafica sarà alimentata dalle denunce presentate tramite la DUE, con la CNCE che coordinerà i contributi e le informazioni dai vari Fondi (Sanedil, Prevedi).
Inoltre, l’accordo è integrato da disposizioni che stabiliscono che la nuova disciplina della Trasferta nazionale e il modello Denuncia Unica Edile entreranno in vigore solo quando sarà realizzato e attivo il sistema informatico nazionale previsto, ossia la piattaforma centrale automatica che collegherà le denunce delle imprese e i dati delle Casse Edili.
Senza contare che l’accordo prevede alcune misure correlate, ovvero una riduzione del 15% delle aliquote regionali del contributo APE dal 1° ottobre 2025, e un’attenzione rafforzata ai temi del welfare, del sostegno familiare e delle prestazioni per categorie fragili nel comparto edilizio.
Novità previste dal secondo accordo
Con il secondo accordo firmato l’8 ottobre 2025, invece, le Parti sociali del comparto edile hanno definito un pacchetto di misure welfare volte a rafforzare il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie, utilizzando risorse del Fondo Nazionale Prepensionamento (FNAPE).
Queste nuove disposizioni introducono prestazioni straordinarie per il periodo sperimentale 2026-2027, per un importo complessivo di 30 milioni di euro. Tra le novità rilevanti segnaliamo:
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Il sostegno allo studio per i figli di operai edili deceduti in conseguenza di infortunio sul lavoro, con borse di studio fino al diploma o alla laurea;
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Una prestazione mensile, pari al massimale della NASpI, destinata agli operai affetti da gravi patologie che superano il periodo di comporto, con possibilità di aspettativa fino a sei mesi;
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Un contributo straordinario annuale di 500 euro per sostenere l’affitto o le rate di mutuo dell’abitazione, dietro documentazione idonea.
Queste misure vanno a sommarsi a quelle citate nel paragrafo precedente, ovvero la riduzione del 15% delle aliquote regionali del contributo APE, applicabile a partire dal 1° ottobre 2025, con l’intento di alleggerire il carico contributivo per le imprese locali. Inoltre, per il biennio 2026-2027 sarà sospeso il contributo dello 0,10% a carico dei datori di lavoro destinato al Fondo Incentivo Occupazione (FIO), pur mantenendo inalterate le prestazioni previste da quel Fondo.
Altre misure di contorno coinvolgono l’istituzione di un sistema di premialità annuale per imprese e operai virtuosi, la costituzione di un’anagrafica nazionale dei lavoratori (gestita da CNCE) per la sanità integrativa e la previdenza complementare, e l’obbligo per le Casse Edili / Edilcasse di adeguare i propri statuti entro il 30 settembre 2026, garantendo trasparenza, governance paritetica e rendicontazione finanziaria.
In altre parole, il secondo accordo non solo rafforza il welfare edile in chiave sociale, ma introduce soluzioni di alleggerimento contributivo e premi per le imprese, segnando una svolta nel sistema bilaterale dell’edilizia, con l’obiettivo di dare più protezione e supporto in momenti delicati della vita professionale dei lavoratori.
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