
Documento di Valutazione dei Rischi: obblighi e contenuto
Una delle pratiche più importanti in un qualsiasi luogo di lavoro che abbia almeno un dipendente o un collaboratore, è il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che ha lo scopo di analizzare e descrivere tutti i rischi presenti nell’ambiente, individuando i comportamenti e le misure che servono per evitare situazioni di pericolo.
Nonostante la redazione del documento con data certa sia obbligatoria, intorno all’argomento aleggiano ancora dei dubbi, che riguardano per esempio la sua stesura e le informazioni che è necessario riportare al suo interno.
È chiaro che, nel settore delle costruzioni il DVR è imprescindibile e rappresenta altresì uno dei principali requisiti per ottenere la Patente a Punti Edilizia, di cui abbiamo già parlato in un precedente approfondimento, un sistema di qualificazione delle imprese per i cantieri temporanei o mobili, che aggiunge o decurta punti sulla base della sicurezza sul luogo di lavoro.
Come abbiamo già chiarito, avere un Documento di Valutazione dei Rischi, oppure non possederlo affatto, comporta la decurtazione di 5 punti dalla suddetta Patente.
Documento di Valutazione dei Rischi: normativa e obblighi
L’obbligo di redazione del Documento di Valutazione dei Rischi viene menzionato agli articoli 17 e 28 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs 81/2008), dove si specifica anche che la sua presenza è una responsabilità del datore di lavoro.
Come suggerisce lo stesso nome, all’interno vengono descritti tutti i rischi legati al luogo di lavoro, specificando i criteri utilizzati per valutarli e quali sono le misure messe in atto per garantire la sicurezza e la salute di tutti, dal Direttore di Cantiere, al muratore, compresi eventuali professionisti che presenziano temporaneamente sul cantiere, come idraulici o elettricisti.
Attenzione: in caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare immediatamente la valutazione dei rischi, elaborando il relativo documento entro 90 giorni dalla data di inizio della propria attività.
Detto ciò, l’articolo 28 specifica anche che il DVR deve essere redatto seguendo i criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantire la completezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione.
Per quanto riguarda il suo formato, generalmente viene preferito cartaceo e presente sul luogo di lavoro, per presentarlo all’occorrenza all’Ispettorato; tuttavia, è possibile conservarlo anche in formato elettronico, seguendo le disposizioni riportate all’articolo 53 del D. Lgs 81/2008.
In sostanza, deve necessariamente riportare la data certa e la sottoscrizione da parte del datore di lavoro, oppure del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) o del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, o ancora, del Medico del Lavoro.
Infine, ricordiamo che nei cantieri dove operano più imprese, è necessario redigere anche il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI), che analizza i rischi derivanti dall'interazione tra le diverse attività lavorative.
Perché è importante il DVR?
Al di là dell’obbligo previsto dalla legge, perché è così importante redigere il Documento di Valutazione dei Rischi? Si tratta di un elemento fondamentale per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri pubblici, dove la complessità delle attività e l'interazione tra più imprese possono aumentare significativamente i pericoli per i lavoratori.
1. È una responsabilità del datore di lavoro
Non può essere delegata ad altri: questo perché rappresenta un atto concreto di assunzione di responsabilità verso la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Non redigerlo espone l’impresa a gravi sanzioni amministrative e penali.
2. Tutela la salute e la prevenzione degli infortuni
Il DVR consente di individuare in modo sistematico tutti i rischi presenti in un’attività lavorativa, valutandone la gravità e la probabilità di accadimento. Questo processo è essenziale per adottare misure di prevenzione e protezione mirate, riducendo sensibilmente il rischio di infortuni, incidenti o malattie professionali.
3. Garantisce conformità normativa e la partecipazione agli appalti
Oltre a essere un obbligo di legge, il DVR è spesso richiesto nei bandi di gara per appalti pubblici, così come per la Patente a Crediti dei Cantieri. La sua corretta redazione e aggiornamento diventano quindi un requisito formale per operare nel settore pubblico, ma anche una garanzia di serietà e affidabilità aziendale.
4. È uno strumento di gestione e miglioramento continuo
Il DVR non è un documento statico, ma uno strumento vivo e dinamico. Va aggiornato ogni volta che cambiano le condizioni lavorative, i macchinari o l’organizzazione del lavoro. Inoltre, può essere usato per monitorare l’efficacia delle misure adottate e migliorare nel tempo le strategie di prevenzione, contribuendo a creare una vera e propria cultura della sicurezza in azienda.
Cosa deve contenere il Documento di Valutazione dei Rischi
L’articolo 28 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro specifica anche cosa deve contenere il Documento di Valutazione dei Rischi affinché sia considerato a norma di legge; dunque, non si parla solo di data certa e firma del datore di lavoro, ma anche di una serie di informazioni che non possono essere omesse, tra cui:
- Relazione sulla valutazione dei rischi: Devono essere specificati i criteri adottati per la valutazione, lasciando comunque libertà al datore di lavoro di scegliere modalità semplici, comprensibili e funzionali. L’obiettivo è che il documento sia uno strumento realmente operativo, non un mero adempimento formale.
- Misure di prevenzione e protezione: Devono essere elencate tutte le misure già messe in atto per proteggere i lavoratori, inclusi i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Questa sezione mostra cosa l’azienda ha già fatto per ridurre o eliminare i rischi individuati.
- Programma di miglioramento continuo: Il DVR deve contenere un piano con le misure future da adottare per innalzare progressivamente il livello di tutela dei lavoratori, compresi eventuali percorsi formativi sulla sicurezza. L’approccio proattivo è fondamentale, soprattutto nei cantieri dove le condizioni possono cambiare rapidamente.
- Procedure attuative e ruoli: Vanno definite le procedure necessarie per realizzare le misure previste e, soprattutto, chi ne è responsabile. È essenziale che i ruoli siano assegnati solo a soggetti con competenze adeguate e reali poteri decisionali.
- Nominativi dei soggetti coinvolti: Il documento deve indicare chi ha partecipato alla valutazione dei rischi, ovvero il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS o RLST) e, se presente, il Medico Competente.
- Mansioni a rischio specifico: Bisogna evidenziare se ci sono mansioni che espongono i lavoratori a rischi particolari. In questi casi, è richiesto che il personale coinvolto abbia capacità professionali riconosciute, esperienza specifica, e che abbia ricevuto formazione e addestramento adeguati.
Facciamo presente che secondo l’art. 55 del Testo Unico della Sicurezza, il datore di lavoro che non riporta tutte le informazioni di cui sopra all’interno del DVR è punito con un’ammenda da 1.000 a 4.000 euro.
Approfondimenti:
- Appalti e Contratti Pubblici: l’offerta formativa di Dirextra
- Corso Addetto Gare d'Appalto
- Power Nap cos'è, pro e contro
- Lavorare come Project Manager: ecco il Master che ti prepara
Lascia un commento