
Firma PAdES o CAdES: come firmare le Gare Pubbliche
Con l’evoluzione degli strumenti digitali, anche la gestione delle pratiche amministrative e dei progetti legati al nuovo Codice Appalti si svolge sempre più attraverso procedure telematiche. In questo contesto, la firma digitale è diventata uno strumento indispensabile per attribuire ai documenti validità giuridica e legale.
Tra le modalità più diffuse si trovano la firma PAdES o CAdES: entrambe utilizzate nel settore degli appalti pubblici, ma spesso confuse tra loro per caratteristiche e campi di applicazione. Comprenderne le differenze è essenziale per applicarle correttamente e garantire la piena conformità della documentazione.
La digitalizzazione delle gare d’appalto non lascia infatti alternative: l’uso della firma digitale è un passaggio obbligato per presentare istanze e offerte in modo conforme, oltre che per assicurare procedure più rapide e trasparenti.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo le due tipologie di firma digitale, evidenziandone caratteristiche, vantaggi e i casi in cui devono essere utilizzate, sempre con riferimento alla normativa vigente. Per chi desidera approfondire il tema con un percorso strutturato, Dirextra Alta Formazione propone il Corso per Addetto Gare d’Appalto, che offre una preparazione completa sugli aspetti tecnici e normativi della materia.
Firma digitale: di cosa si tratta
La firma digitale è lo strumento che permette di attribuire a un documento elettronico lo stesso valore legale di una firma autografa su carta. Non si tratta di una semplice scansione della firma, ma di un sistema basato su tecniche di crittografia che garantiscono tre aspetti fondamentali: autenticità (il documento proviene realmente dal soggetto firmatario), integrità (non può essere modificato dopo la sottoscrizione) e valore legale (riconosciuto dalla normativa italiana ed europea).
Dal punto di vista tecnico, la firma digitale si realizza attraverso una cosiddetta “busta crittografica”, che racchiude il documento originale, i dati informatici relativi alla firma e la chiave necessaria alla verifica. Quest’ultima è contenuta in un certificato rilasciato a nome del sottoscrittore da un certificatore accreditato presso l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), secondo quanto previsto dall’art. 29 del Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. 82/2005).
Per ottenere la firma digitale, è necessario rivolgersi ad un ente autorizzato, che rilascia al richiedente un dispositivo (smart card, token USB o sistema di firma remota) contenente il certificato personale. Solo così il documento elettronico può acquisire valore giuridico e probatorio, a tutti gli effetti equiparabile a quello di un documento cartaceo firmato in originale.
Nel settore degli appalti pubblici, la firma digitale è ormai indispensabile, dal momento che le procedure telematiche previste dal nuovo Codice Appalti richiedono che tutte le istanze e le offerte siano firmate digitalmente, pena l’esclusione dalla gara. Da qui nasce l’esigenza di distinguere le diverse tipologie di firma, come PAdES e CAdES, che verranno analizzate nei prossimi paragrafi.
La firma PAdES: caratteristiche e quando è indicata
La firma digitale in formato PAdES (PDF Advanced Electronic Signatures) è una delle modalità più diffuse di sottoscrizione elettronica. Come suggerisce il nome, si applica esclusivamente a documenti in formato PDF, rendendoli immediatamente leggibili con i comuni software di visualizzazione senza necessità di programmi aggiuntivi per verificarne la validità. Per questo motivo viene spesso indicata come “firma PDF”.
Dal punto di vista tecnico, la firma PAdES non altera il contenuto del documento ma lo racchiude in una struttura che permette di aggiungere ulteriori firme o annotazioni senza compromettere quelle già presenti. Grazie alla funzione di versioning, ogni nuova modifica genera una versione successiva che include comunque l’originale intatto. Questo rende possibile, ad esempio, firmare un documento e in seguito aggiungere i dati di protocollo o altre informazioni integrative senza invalidare la firma digitale precedente.
I vantaggi principali del formato PAdES sono la semplicità d’uso e la facilità di condivisione; i file firmati restano in formato PDF e possono essere aperti e letti senza strumenti specifici, garantendo al contempo piena validità legale. Inoltre, la gestione delle versioni lo rende particolarmente flessibile in contesti amministrativi e burocratici.
Tuttavia, presenta anche alcuni limiti: non è possibile firmare documenti diversi dai PDF e, in caso di procedure che richiedano file in altri formati (come XML o altri standard elettronici), risulta necessario ricorrere ad alternative come il formato CAdES.
Nel settore degli appalti pubblici, la firma PAdES è particolarmente indicata per documenti amministrativi e contrattuali in formato PDF, garantendo una soluzione pratica e immediatamente verificabile da tutte le parti coinvolte.
Caratteristiche della firma CAdES
La firma digitale in formato CAdES (CMS Advanced Electronic Signatures) si distingue dalla PAdES perché può essere applicata a qualsiasi tipo di file, non solo ai PDF. Una volta firmato, il documento assume l’estensione .p7m ed è racchiuso in una “busta crittografica” che ne garantisce autenticità e integrità. Tuttavia, a differenza della PAdES, i file CAdES non sono immediatamente leggibil; difatti, per visualizzare il contenuto è necessario utilizzare software specifici in grado di “sbustare” il documento.
Dunque, mentre la firma PAdES è di immediata fruibilità, perché il file rimane un comune PDF, la CAdES è meno intuitiva per chi deve accedere al documento senza strumenti tecnici. Di contro, la PAdES è limitata ai PDF, mentre la CAdES permette di firmare formati diversi (XML, Word, Excel, immagini, ecc.), risultando quindi più versatile nelle procedure che richiedono la gestione di documenti eterogenei.
Per quanto riguarda le firme multiple, il formato CAdES consente due modalità: la controfirma (nota anche come “firma matrioska”), che inserisce il documento firmato in una nuova busta digitale, e la firma congiunta, che raccoglie più firme all’interno della stessa busta. In entrambi i casi, però, il documento conserva un’unica versione e non supporta la gestione delle modifiche successive. Diversamente dal PAdES, infatti, eventuali annotazioni (ad esempio l’inserimento dei dati di protocollo) renderebbero invalide le firme già apposte, costringendo a creare un nuovo file privo della sottoscrizione originaria.
In sostanza, la CAdES è la scelta ideale quando occorre firmare documenti di diverso formato e garantire un alto livello di sicurezza, ma la PAdES resta più comoda per la fruizione immediata e per i documenti amministrativi in PDF.
Firma PAdES o CAdES nelle Gare d’Appalto
Nel settore delle gare d'appalto, soprattutto quando gestite in modalità telematica, la firma digitale è uno strumento imprescindibile. L’intera procedura di gara, dalla presentazione delle offerte alla trasmissione della documentazione richiesta, avviene infatti attraverso piattaforme digitali, che impongono l’uso di firme qualificate per garantire l’autenticità dei documenti e l’identificazione certa dell’operatore economico.
In questo contesto, sia la firma PAdES che la CAdES sono ampiamente utilizzate. La PAdES si rivela più pratica quando i documenti di gara sono in formato PDF, come spiegato in precedenza, perché facilmente consultabile senza software aggiuntivi. La CAdES, invece, è preferita quando la documentazione comprende file di diverso formato (non solo PDF), offrendo così maggiore flessibilità. In entrambi i casi, tuttavia, è fondamentale seguire scrupolosamente le istruzioni della stazione appaltante, in quanto la mancanza di una firma digitale valida o la sua apposizione in un formato diverso da quello richiesto può comportare l’esclusione automatica dalla procedura.
Ricordiamo, infine, che accanto a PAdES e CAdES, esiste anche il formato XAdES, utilizzato soprattutto per firmare file in formato XML. È molto diffuso in ambito europeo per lo scambio di dati strutturati, ad esempio nei sistemi di fatturazione elettronica o in specifici flussi documentali della Pubblica Amministrazione.
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