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Quanto guadagna un Architetto

Quanto guadagna un Architetto

Nel settore delle costruzioni, l’Architetto gioca un ruolo fondamentale, spesso al crocevia tra progettazione, normativa, gestione dei cantieri e dialogo con committenti pubblici e privati. Non è solo questione di rappresentare in modo visivo come sarà un edificio, in quanto ad oggi questa figura professionale è sempre più coinvolta in progetti complessi, che richiedono competenze tecniche, capacità gestionali e aggiornamento costante su strumenti e normative.

Molti giovani che desiderano intraprendere una carriera nell'ambito edilizio o delle grandi opere pubbliche si chiedono quanto guadagna un Architetto e quali sono le variabili che influiscono nell'importo netto.

Ciò che faremo nei prossimi paragrafi è cercare di rispondere a questo quesito, spiegando il percorso formativo per diventare un Architetto, le fasce di guadagno in base all'esperienza e all'ambito lavorativo, ma soprattutto come aumentare le proprie entrate attraverso percorsi di specializzazione in ambiti di forte interesse attuale, pensato per chi opera nel settore degli appalti pubblici, come quelli offerti da Dirextra Alta Formazione.

Che tu sia uno studente, un giovane Architetto o un professionista in cerca di nuove opportunità, troverai una panoramica chiara e aggiornata su come dare slancio alla tua carriera.

Come diventare Architetto: percorso di studi

Nel nostro Paese per diventare Architetto è necessario completare un percorso accademico che include una laurea magistrale a ciclo unico in Architettura (classe LM‑4) o in Ingegneria Edile‑Architettura, validi per accedere all’Esame di Stato e ottenere l’abilitazione professionale.

In alternativa esistono altri percorsi di laurea triennale o titolo equipollente nelle discipline indicate dallo stesso regolamento professionale (come Scienze dell’Architettura o Architettura del Paesaggio). Al termine del percorso di studi, bisogna superare comunque l’Esame di Stato per l'iscrizione all’Albo provinciale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

L’iscrizione all’Albo è divisa in due sezioni in base al titolo di studio conseguito:

  • Sezione A: per chi ha conseguito una laurea magistrale o specialistica e ha superato l’Esame di Stato per architetti senior. Si articola in quattro settori: architettura, pianificazione territoriale, paesaggistica, e conservazione dei beni architettonici ed ambientali.

  • Sezione B: per chi possiede una laurea triennale con competenze più limitate, che rientrano nella figura junior.

In ogni caso, il titolo accademico non conclude il percorso di studi dell'Architetto, che di fatto continua nell'arco di tutta la vita lavorativa, in base ai cambiamenti del settore in cui opera. In particolare, il mantenimento della professionalità è garantito attraverso l’aggiornamento continuo, obbligatorio per tutti gli Architetti iscritti all’Albo: nel triennio formativo vanno acquisiti 60 crediti formativi professionali (CFP), di cui almeno 12 su temi deontologici o disciplinari.

In questo senso, il percorsi formativi di Dirextra, in particolare quelli incentrati sugli Appalti Pubblici, non solo forniscono conoscenze aggiornate sulle normative vigenti nel settore delle grandi opere, ma consentono di accumulare CFP facendo relativa richiesta al proprio Albo.

Le competenze richieste da un Architetto

Oltre alla solida formazione accademica e normativa, oggi è sempre più importante acquisire competenze nella gestione di strumenti digitali e nella comunicazione in lingua inglese, fondamentali per operare in un contesto lavorativo moderno e internazionale.

Inoltre, l’Architetto deve sviluppare una serie di competenze trasversali e tecniche indispensabili nel settore delle costruzioni e delle grandi opere pubbliche. Tra queste troviamo:

  • Capacità progettuale, sia in ambito residenziale che infrastrutturale;

  • Conoscenza dei materiali e delle tecnologie costruttive, inclusi quelli sostenibili;

  • Abilità nell’uso di software CAD, BIM e altri strumenti digitali per la modellazione e la progettazione architettonica;

  • Gestione dei cantieri, compresa la capacità di collaborare con Ingegneri, imprese e committenti;

  • Conoscenza della normativa urbanistica e del Codice degli Appalti, soprattutto se si lavora nel settore pubblico;

  • Competenze relazionali, per presentare progetti, interfacciarsi con clienti e partecipare a gare d’appalto;

  • Conoscenza dell’inglese tecnico, utile per lavorare in contesti internazionali o con bandi europei.

In altre parole, un buon Architetto deve sapersi muovere in un ambiente professionale in continua evoluzione, dominato da tecnologie digitali, standard normativi complessi e dinamiche globali. Per questo motivo, è fondamentale continuare ad aggiornarsi anche dopo la laurea, ampliando le proprie competenze attraverso percorsi di formazione specialistica in linea con le richieste del mercato.

Quanto guadagna un Architetto in base ai dati attuali

Stabilire quanto guadagna un Architetto in Italia non è semplice, dal momento che i compensi possono variare sensibilmente in base a forma contrattuale, esperienza, specializzazione e contesto lavorativo.

In generale, un Architetto dipendente nel settore pubblico (assunto tramite concorso) percepisce uno stipendio medio compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro netti al mese, con possibilità di avanzamento salariale in base all’anzianità di servizio e al livello di responsabilità. Nel settore privato, soprattutto all’interno di studi affermati o imprese di costruzione, la retribuzione può oscillare tra i 1.200 e i 2.500 euro netti, ma non mancano situazioni in cui il compenso risulta inferiore, specie per i profili junior.

La situazione cambia ulteriormente per i liberi professionisti, che rappresentano una fetta significativa della categoria. In questo caso, il reddito annuo può variare moltissimo: si va da meno di 10.000 euro annui per i giovani Architetti che avviano l’attività in autonomia, fino a oltre 40.000 o 50.000 euro annui per chi ha consolidato un portafoglio clienti e opera in settori specializzati o in ambito internazionale. Secondo gli ultimi dati INARCASSA, il reddito medio annuo di un Architetto libero professionista si aggira intorno ai 17.000-20.000 euro, ma si tratta di una media che non riflette l’intero spettro della professione.

Numerosi fattori possono influenzare l’entità del guadagno:

  • Esperienza maturata sul campo e numero di progetti realizzati.

  • Portfolio credibile e aggiornato, che dimostri versatilità, gusto estetico e competenze tecniche.

  • Capacità di interpretare e anticipare i trend del settore, come l’uso di materiali sostenibili o l’approccio bioclimatico.

  • Competenze digitali avanzate, tra cui l’utilizzo professionale di software BIM (Building Information Modeling).

  • Formazione specialistica su tematiche rilevanti, come la sostenibilità in cantiere, la progettazione integrata, la sicurezza sul lavoro o la normativa sui contratti pubblici, incluso il Codice degli Appalti.

  • Conoscenze trasversali, come Project Management e lingua inglese, che aprono le porte a incarichi internazionali o multidisciplinari.

Nel settore delle costruzioni, dunque, il guadagno non dipende solo dalla creatività, ma anche dalla capacità di essere professionisti completi, aggiornati e flessibili. Per questo, percorsi formativi dedicati ad aspetti di nicchia, come quelli proposti da Dirextra, possono rappresentare un importante vantaggio competitivo.

Approfondimenti:

 

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